Le frazioni

vitigliano chiesa madre

La Chiesa Madre di Vitigliano. Foto by Lupiae (Own work) [CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons.

Come spiegato nella storia di Santa Cesarea Terme, a questo comune appartengono anche altre due località di cui sono frazioni: Vitigliano e Cerfignano. Entrambe possono vantare una storia antica e monumenti di interesse.

Vitigliano è stato un feudo autonomo fino all’Ottocento, per poi essere inglobato nel Comune di Minervino prima di passare a Santa Cesarea Terme nel 1913. L’origine del nome è controversa: un filone lo vuole derivare dal centurione Vitellio che ebbe questa terra in dono, oppure potrebbe derivare dal latino “Vitiarum”, cioè vigneto, per via dei molti vigneti che un tempo circondavano la zona.

In questo centro è di particolare rilevanza la Chiesa Parrocchiale (immagine in alto). Essa presenta alte e lisce mura, dimostrandosi così uno dei rari esempi di chiesa fortificata, realizzata a cavallo del XVI e del XVII secolo. Affonda le sue origini indietro nei secoli anche l’antico Palazzo Ciullo, costruzione a due piani realizzata nel Seicento.

Testimonianze di insediamenti messapici sono avvalorate poi dalla presenza di una costruzione sotterranea conosciuta come “il Cisternale” di cui non è ben chiaro quale fosse l’utilizzo in origine, forse come luogo di culto religioso o forse come semplice cisterna, ma realizzato certamente in epoca messapica. Il “Cisternale” consiste in un ipogeo con volta formata da bastioni che poggiano su un architrave sostenuto da quattro pilastri. Gli uomini comunque sembrano aver frequentato il territorio anche in epoche antecedenti ai messapi, infatti si può vedere ancora oggi un antichissimo “Menhir” dell’età del bronzo, attorno al quale si compivano riti magici o forse si poteva trattare di un monumento funebre. Al contrario si sa poco di questo centro nella sua fase medievale, tanto da ricomparire in documenti storici solo nel Quattrocento.

Egualmente, Cerfignano ha origini millenarie ed ha attraversato la storia lungo i secoli. Si trova a quattro chilometri dalla costa e secondo gli antichi storici il villaggio era stato un luogo di concentramento militare che dipendeva da Otranto, ma in realtà nessun documento conferma quanto scritto da questi storici. Ancor meno convincente è la supposizione del prete Maselli, che scrisse che il nome della cittadina derivava da “Cervineaum” a causa dell’abbondanza di cervi che la frequentavano.

In realtà, la reale origine si perde nei secoli e forse è dovuta ai Greci. I documenti accertati risalgono al 1190 e ci dicono che Cerfignano era un casale dipendente da Minervino, villaggio dato in feudo quell’anno al barone Roberto Anibaldo da parte del normanno Tancredi d’Altavilla. In seguito, fece parte del Principato di Taranto sotto gli Orsini del Balzo dal 1398 al 1463, per poi passare fugacemente dalla Contea di Lecce, da Ferdinando e Federico d’Aragona, ai Ventura, per finire alla famiglia Rossi che ne tenne il feudo per molti anni fino alla soppressione del sistema feudale del 1806.

Nel centro abitato anche qui è da segnalare la Chiesa parrocchiale, molto graziosa ma anche molto più recente, realizzata all’inizio del XIX secolo, e diverse cappelle più antiche quali la Cappella di San Giuseppe e di Santa Loja risalenti al XVII secolo e la Cappella della Madonna dell’Idri del XVIII secolo. Queste ultime due versano purtroppo in stato di abbandono.